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IscrivitiArriva l'ufficio ibrido e sarà un incubo per i leader IT simar
Siamo in una nuova fase della pandemia, e molte aziende si stanno chiedendo come far rientrare i propri dipendenti in ufficio dopo oltre due anni di assenza. Diverse indagini dimostrano che sempre più persone desiderano lavorare in modo flessibile, con un mix tra il lavoro in sede e quello da remoto, e se non vi è la libertà di decidere quando e dove lavorare, molti scelgono di dare le dimissioni.
Ma come si fa a trasformare con successo il business per supportare il lavoro flessibile? I responsabili IT non si occupano più solamente della tecnologia, e iniziano a ricoprire un ruolo fondamentale in decisioni aziendali che influiscono direttamente sulla produttività dei dipendenti. I leader della tecnologia si stanno preparando per affrontare il futuro; l'obiettivo non è solo quello di garantire la presenza delle giuste soluzioni tecnologiche, ma anche quello di creare un ambiente flessibile, produttivo e sicuro per i lavoratori in ufficio e per quelli da remoto.
Durante il periodo della pandemia, i responsabili IT hanno dovuto prendere provvedimenti immediati per consentire il lavoro da remoto, ma ora hanno la possibilità di individuare con calma una strategia a lungo termine che consenta alle aziende di supportare i dipendenti da remoto, in ufficio e coloro che desiderano sperimentare il lavoro flessibile. Se da un lato i team di leadership devono riuscire a favorire questa flessibilità, dall'altro hanno come priorità assolute la sicurezza e la produttività. Sebbene molte organizzazioni abbiano adottato il lavoro flessibile, ce ne sono altre che stanno ancora valutando il passaggio a questa nuova modalità di lavoro per poter attrarre e trattenere talenti e incrementare la produttività.
HMG Strategy ha condotto un'indagine per scoprire le priorità di CIO e CISO nel supporto della produttività del personale. I leader C-level hanno rivelato le strategie e le soluzioni di sicurezza che li aiuteranno a supportare con successo il lavoro flessibile.
Nell'indagine, il 56% dei leader ha dichiarato di essere già a buon punto nella transizione verso un ambiente di lavoro flessibile, sia in termini di definizione delle policy per il lavoro da remoto che nella distribuzione delle tecnologie di supporto.
56% l'azienda è già molto avanti con la transizione verso un ambiente di lavoro flessibile |
19% |
31% |
Secondo Bryan Green, CISO di Zscaler, per effettuare con successo la transizione verso il lavoro flessibile, le organizzazioni devono concentrarsi su persone, processi e tecnologie. Avendo vissuto in prima persona una transizione tecnologica volta a migliorare le produttività, Bryan ha spiegato perché lo zero trust è un elemento fondamentale per passare a questa nuova modalità di lavoro.
L'incertezza del lavoro flessibile genera inevitabilmente conseguenze per la produttività di un'organizzazione. I responsabili IT temono che questo nuovo modello possa finire per rivelarsi più frustrante che flessibile per i lavoratori. Vediamo quali sono gli elementi fondamentali per avere successo nel supporto del lavoro flessibile:
Attenzione rivolta alle persone e all'esperienza dei dipendenti
Dopo il superamento della crisi pandemica, le organizzazioni stanno facendo tornare le persone in ufficio per incrementare la collaborazione. Ma i dipendenti oggi vogliono potersi muovere liberamente tra casa, ufficio e qualsiasi altro luogo, senza che il loro lavoro subisca interruzioni. Per supportare questa flessibilità, nel corso degli anni i team IT hanno implementato varie soluzioni non integrate, e i dipendenti si sono ritrovati sopraffatti dal numero di strumenti necessari per portare a termine il proprio lavoro. Parte della trasformazione digitale prevede che i responsabili della tecnologia portino gli utenti a connettersi direttamente alle applicazioni cloud invece che alla rete aziendale. Inoltre, se le soluzioni per dipendenti, collaboratori e utenti esterni sono diverse tra loro, finiranno per incrementare la complessità e le differenze nell'esperienza dei dipendenti. È indispensabile che i responsabili IT riescano a offrire un'esperienza uniforme, ovunque l'utente si connetta e indipendentemente dai dispositivi utilizzati, gestiti e non gestiti.
Un processo migliore per incrementare la produttività
Oltre a non sentirsi pronti a supportare il lavoro flessibile, i responsabili IT sono già sottoposti a un'elevata pressione per riuscire a stare al passo con i progetti di trasformazione digitale e le nuove minacce informatiche. Secondo l'indagine, i tre principali ostacoli all'adozione del lavoro flessibile per i responsabili IT sono l'utilizzo di dispositivi personali (BYOD), l'accesso di terzi e la lentezza della connessione a Internet dovuta alle VPN per i dipendenti da remoto. I dirigenti intendono investire in tecnologie zero trust per creare delle fondamenta in grado di supportare i modelli di lavoro flessibile. Inoltre, a causa della mancanza di visibilità sull'attività degli utenti e dell'incapacità di quantificare l'esperienza e la produttività dei dipendenti, i team IT si ritrovano con poche informazioni a disposizione. Un miglioramento dei processi e della formazione, non solo per i team IT e di sicurezza ma anche per gli utenti, può contribuire a ridurre il numero di ticket e a favorire la risoluzione più rapida dei problemi in caso di incidenti.
La cybersecurity per mitigare i rischi
Gli addetti alla sicurezza affermano che la tecnologia obsoleta non è adatta a supportare il lavoro flessibile. Le tecnologie di sicurezza con base cloud, come lo ZTNA, svolgono un ruolo fondamentale nella transizione verso questo modello. I responsabili IT affermano che le falle nella sicurezza delle VPN mettono a rischio i dati aziendali; per questo spingono le organizzazioni ad adottare un accesso zero trust. Nonostante l'intensificarsi dell'impegno dei team IT nell'affrontare i problemi di sicurezza legati al lavoro flessibile, un elemento di preoccupazione è costituito dalla mancanza di visibilità necessaria sugli accessi. Quando gli utenti portano in ufficio i loro dispositivi personali, emergono delle preoccupazioni relative alla loro sicurezza: quali sono le precauzioni da prendere e quali le implicazioni per la rete? I lavoratori salvano dati aziendali altamente sensibili sui propri dispositivi personali e su app non autorizzate perché faticano a trovare modalità efficaci per accedere, lavorare e condividere i dati. Per questo, le organizzazioni si stanno orientando verso un'architettura zero trust in grado di fornire ai lavoratori flessibili una soluzione di sicurezza solida e di garantire al contempo un'esperienza utente impeccabile.
Diverse organizzazioni sono passate allo zero trust per soddisfare i requisiti di sicurezza e di accesso richiesti dal lavoro flessibile. Chiaramente, l'adozione dello zero trust è un percorso, e come tutti i percorsi ha un punto di partenza. Il Secure Service Edge (SSE) offre una protezione completa per accedere a qualsiasi applicazione da qualsiasi luogo. Gartner raccomanda lo ZTNA (Zero Trust Network Access) come primo passo per l'adozione dell'SSE. Sebbene diverse organizzazioni abbiano adottato questa filosofia, l'indagine condotta da HMG ha rilevato che esistono varie soluzioni zero trust in grado di supportare il lavoro flessibile in modo sicuro.
Conclusione
In questo periodo, i responsabili IT e della sicurezza stanno valutando i propri stack tecnologici e stanno cercando di adottare un approccio innovativo per il potenziamento della forza lavoro flessibile. Molte organizzazioni si stanno orientando verso un'architettura zero trust in grado di garantire la sicurezza contro le minacce informatiche più sofisticate e di offrire al tempo stesso un'esperienza ottimale sia agli utenti che agli amministratori.
Per saperne di più sulle scelte dei responsabili IT volte a supportare una forza lavoro flessibile e sicura, consulta il report completo qui.
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